Tristezza e depressione: come distinguerle

Tristezza E Depressione

Quando si parla di disturbi depressivi si tende spesso a confondere tristezza e depressione,  due condizioni trattate come equivalenti, addirittura sinonimi nel linguaggio comune.

Quante volte utilizziamo l’espressione “mi sento depresso” quando, in realtà, stiamo semplicemente sperimentando un momento di tristezza?

La tristezza, l’umore nero, è senza dubbio uno dei sintomi della depressione, e può rappresentare, a determinate condizioni, un campanello d’allarme per una condizione patologica, ma non dovrebbero essere confuse.

Vediamo di fare chiarezza, spiegando come distinguere tristezza e depressione.

La tristezza è solo un’emozione

La tristezza, come la gioia o la rabbia, è solo una delle tante emozioni che l’essere umano sperimenta nel corso della sua vita, più e più volte, e non per questo deve essere demonizzata, né tanto meno equiparata ad una condizione clinica come la depressione.

Essere tristi, di tanto in tanto, è assolutamente normale, soprattutto se questo stato d’animo è in qualche misura causato o giustificato da una esperienza vissuta.

Un lutto, la fine di una relazione, un litigio, problemi economici, un licenziamento, sono moltissime le ragioni che potrebbero renderci tristi, e non c’è niente di strano né di sbagliato in questo.

Se questo stato d’animo, però, perdura nel tempo, allora forse è il caso di parlarne con il proprio medico.

La depressione è una malattia

La depressione, invece, non è uno stato d’animo, non è una semplice emozione umana, ma una condizione patologica, una malattia.

Certo, la tristezza è una componente della depressione, ma non è l’unica.

Ne abbiamo già parlato in un precedente articolo, nel quale elenchiamo i sintomi fisici e mentali della depressione.

Trattandosi di una malattia, per definire un soggetto depresso è necessaria una diagnosi, effettuata da un medico specializzato.

Secondo il DSM-5, un medico può giungere ad una diagnosi di depressione nel momento in cui sono presenti almeno 5 sintomi tra i seguenti:

  1. umore depresso;
  2. anedonia;
  3. Perdita o aumento di peso;
  4. Insonnia o ipersonnia;
  5. Agitazione o Rallentamento Psicomotorio;
  6. Fatica o mancanza di energia;
  7. Svalutazione di sé e senso di colpa inappropriato;
  8. Ridotta capacità di pensare o concentrarsi, o indecisione;
  9. Pensiero ricorrente di morte (non solo paura di morire).

Come vedi, non basta essere tristi per essere anche depressi.

Per approfondire, ti invitiamo a leggere il nostro articolo su come riconoscere la depressione.

Tristezza e depressione: non sono sinonimi

Quindi, come abbiamo cercato di spiegare brevemente, tristezza e depressione non sono la stessa cosa, e non dovrebbero mai essere confuse o considerate come sinonimo.

Il fatto che nel linguaggio comune si tende a usare i due termini come se fossero intercambiabili non vuol dire che, in concreto, lo sia davvero.

Essere tristi è normale, e non dovrebbe rappresentare un segnale di un disagio profondo come la depressione, a meno che questo stato d’animo non sia affiancato da altri sintomi, elencati prima.

In conclusione, ti invitiamo a vivere la tristezza con la stessa leggerezza con cui viviamo le altre emozioni, fino a quando non diventa un reale impedimento.

Ad esempio, provare rabbia è normalissimo, ma se questo sentimento è preponderante, allora forse è un segnale di un disagio più profondo.

Lo stesso vale per la tristezza. In quel caso, è sempre meglio parlarne con il proprio medico.

Attenzione!
Le informazioni qui riportate hanno carattere puramente divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportate sono assunte in piena autonomia decisionale.

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